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Gli studi più recenti hanno indagato le dinamiche culturali transnazionali, con attenzione alle immagini e alle percezioni veicolate da linguaggi audiovisivi e circuiti mediatici. Le ricerche sulla guerra fredda hanno rimarcato le connessioni con l'integrazione europea e la decolonizzazione, tra interdipendenza politica e rappresentazioni mediatiche. La guerra fredda ha investito la sfera dei mass-media, fino a diventare nell'immaginario di milioni di cittadini la «massima fiction dell'epoca», con espressioni nella fotografia e nel cinema, nella radio e nella televisione. Ne è derivata un'ampia produzione culturale, non ancora incentrata con la necessaria sensibilità sull'integrazione europea e sullo spazio mediterraneo. Occorre allora fare interagire «potenza e cultura, geopolitica ed ideologia», fino a «cogliere l'evoluzione degli aspetti intangibili, eppure così importanti, costituiti dall'immaginario di cui la guerra fredda si nutrì, e che essa a sua volta alimentò in abbondanza» (F. Romero). Allargando l'orizzonte oltre la guerra fredda, nel volume si prospetta un fecondo terreno di confronto metodologico e interdisciplinare tra storici e studiosi dei media, tra UE e Mediterraneo.